L’Onoranda Compagnia dei Cantori della Pieve di San Martino è una delle poche in attività nell’intero arco alpino e unica per le sue peculiarità. Le sue origini sono di certo antecedenti al 1761 data rilevata dal Libro delle diverse terminazioni dei Sig.ri Cantori che fa riferimento ad una riorganizzazione della Cantoria; ciò fa pensare che la stessa esistesse prima di questa data. E’ formata da dodici membri con carica vitalizia: sei cantori sono di Cercivento di Sopra e sei di Cercivento di Sotto; nelle funzioni i due gruppi si dispongono equamente a sinistra e a destra dell’altare.
Lo statuto datato 24.3.1761 detta norme ben precise per la scelta e la nomina dei Cantori nonché per la vita della confraternita con alcune interessanti note in merito al comportamento da tenere in certi rituali tradizionali. Diverse delibere hanno come argomento il canto del Gesù,Gesù ognun chiami Gesù: lauda del ‘400 scritta dal fiorentino Feo Belcari e approdata, non si sa bene come e quando, in questa piccola realtà tra i monti della Carnia; già nel 1761, il documento ne fa esplicito riferimento confermando che già allora tale usanza era in vigore.
L’ultimo giorno dell’anno i Cantori formulano con l’antica melodia del canto familiarmente noto come Gjesù cjamìn il loro augurio di Bon finiment e bon prinsipi alle famiglie del paese. Oggi come un tempo le famiglie concedono il sop ovvero una piccola somma di denaro quale ringraziamento per l’opera svolta nel corso dell’anno dai Cantori.
Non sempre però è andata così tenuto conto che nel Libro delle terminazioni in data 22 novembre 1761 si legge quanto segue: stante che è venuto l’abuso, che il giorno ultimo dell’anno, in cui li sigg.ri Cantori secondo la consuetudine vanno per ogni foco delle due ville a ricevere li soliti soppi, e questi non solo non vengono più dati secondo la consuetudine, ma molto al contrario, perciò sarà debito dei sigg.ri Capi dei Cantori presenti, e dei loro successori d’operare dove non somministrano il giusto, per poter poi li sigg.ri Cantori divenire a quelle risoluzioni e determinazioni che a loro giuste pareranno.
Il sop raccolto, un tempo suddiviso tra i Cantori partecipanti alla questua, oggi viene in parte utilizzato oltre che per la tradizionale ed annuale merenda, anche per il recupero del patrimonio artistico della vecchia Pieve di San Martino. Ma, nel corso degli anni, il mantenimento di questa vecchia tradizione del canto tradizionale di fine anno deve necessariamente aver creato qualche problema fra i Cantori considerato che la delibera del 21 maggio 1899 così recita:
Riuniti i sottoscritti Cantori oggi in Canonica, per ovviare alle quistioni che nascono ogni anno in occasione dell’ultimo dell’anno, nella raccolta dei sops, nella merenda e divisione dei soldi, divengono per loro, assenti e successori a stabilire quanto segue:
1° Tutti i cantori hanno l’obbligo di intervenire nel canto del Gesù, Gesù.... in tutte due le ville, stando subordinati sempre alle norme che crederanno di adottare i Capi Cantori.
2° Sarà dispensato solo quel Cantore che avesse un legittimo impedimento che deve essere riconosciuto da tutto il corpo dei Cantori.
3° Quegli che non interverrà senza aver legittimo e riconosciuto impedimento non sarà partecipe della relativa quota dei sops, nè in merenda nè in soldi.
4° Dalla intera raccolta dei sops sarà prelevato un ammontare per fare la merenda: alla quale avranno diritto di partecipare tutti e solo quelli Cantori che intervengono nel cantare.
5° Il luogo per la merenda sarà preventivamente fissato dai Capi Cantori, quello che pur essendo stato a cantare non interviene alla merenda non avrà diritto di percepire rimborso, ma avrà diritto soltanto alla sua quota pel resto.
6° Il civanzo dei sops dopo pagata la merenda sarà diviso in parti eguali fra tutti escluso però quel Cantore che non è intervenuto nella raccolta e non aveva legittimo impedimento.
L’attuale patrimonio canoro della Onoranda Compagnia è costituito da diversi canti religiosi ed è frutto della trasmissione orale tra i vari Cantori che si sono avvicendati nell’arco degli anni.
In questi ultimi tempi i Cantori si sono impegnati nel recupero di alcuni canti, non più in uso, ma ancora vivi nella memoria dei vecchi del paese; i canti, infatti, erano largamente conosciuti anche dal popolo. Ciò è dovuto al fatto che, quando in chiesa si utilizzava il latino, anche durante la settimana la S. Messa era cantata in quanto, per Statuto, doveva essere assicurata la presenza di un certo numero di Cantori. Con l’avvento dell’uso della lingua Italiana nella liturgia è andato via via scemando l’utilizzo dei canti in Latino sostituiti dai nuovi in Italiano.
Nonostante ciò l’Onoranda Compagnia è riuscita a riprendere diverse melodie antiche e fra queste degno di nota è senz’altro il recupero, ed il reinserimento nel repertorio, di una antica Messa cantata (di probabile origine Aquileiese) che da circa 50 anni non veniva più intonata nelle funzioni religiose.
Attualmente l’Onoranda Compagnia interviene al completo soltanto nelle ricorrenze liturgiche più importanti intonando gli antichi canti della tradizione orale:
Primo giorno dell’anno, Epifania, San Valentino (febbraio), S. Margherita (febbraio), Giovedì Santo, Vigilia di Pasqua, Pasqua, Ottava di Pasqua, Ascensione, Pentecoste, Corpus Domini, Vespero di S. Giovanni B. (24 giugno), Messa Vespero e processione dell’Assunta (15 agosto), Ottava dell’Assunta con processione a Cercivento di Sotto, Festa di tutti i Santi (1 novembre), Vespero dei vivi e dei morti (1 novembre), Messa serale per tutti i defunti (2 novembre), S. Martino e dedicazione della Chiesa (Novembre), Immacolata (8 dicembre), Vigilia di Natale, Natale.
Essendo l’unica Cantoria esistente nella zona viene spesso invitata a solennizzare, con le antiche melodie, le varie feste religiose nei paesi della vallata.
L’Onoranda Compagnia è composta da:
Cercivento di Sopra - PITT Antonino (1928), DASSI Duilio (1954), VEZZI Celestino (1955), PITT Luigino (1959), DASSI Giuliano (1956);
Cercivento di Sotto - DELLA PIETRA Renato (1953), DELLA PIETRA Fabrizio (1954), BOSCHETTI Mario (1954), DELLA PIETRA Edimiro (1958), MENEANO Luciano (1950), ZANIER Federico (1967).
(C.V.)