Opere / VIA DELLA SALVEZZA

8. LA RESURREZIONE

8. LA RESURREZIONE

LA RESURREZIONE

‘Egli ci ha rigenerati mediante la resurrezione di Gesù Cristo dai morti’ (1Pt 1,3)

‘Nus à fats tornà a nassi midiant la resurezion di Gjesù Crist dai muarts’ (1P 1,3)

 

(Dalla Bibbia i brani di riferimento dell’opera realizzata dalla Scuola Mosaicisti del Friuli ed, in breve, il commento/spiegazione di Paolo Orlando autore dei bozzetti. Foto: ULDERICA DA POZZO)

 

Fil 2,6-11

            Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini.

            Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

            Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami:
Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre.

 

Fil 2,6-11

            Crist Gjesù, jessint Diu par nature, nol à ritegnût un ben di no molâlu il so jessi compagn di Diu, ma si è ridusût a nuje cjapant su la nature di sotan e deventant compagn dai oms; comparît in forme di om, si è sbassât inmò di plui fasinsi ubidient fint a la muart e a la muart in crôs.

            Par chel Diu lu à puartât in alt e j à dât chel non ch’al è plui alt di ogni âtri non, par che tal non di Gjesù si plei ogni genôli des creaturis dai cîi, de tiere e di sot tiere e ogni lenghe e professi che Gjesù Crist al è il Signôr, a glorie di Diu Pâri.

 

 

            Tenendo in mano il legno della croce, Cristo discende agli Inferi come un vittorioso condottiero, avvolto di luce. Dietro la sua bianca figura, infatti, si intravvede la sfera del cielo, poiché è stato stabilito un contatto tra il regno della luce e il regno dei morti.

            Con la morte e resurrezione del Signore un nuovo canale s’è aperto verso l’alto, verso la dimora inaccessibile di Dio. Ai suoi piedi i segni del "prodigioso duello" tra la Vita e la morte: le porte degli inferi divelte, i chiavistelli, le catene del peccato spezzate, le tombe aperte.

            La morte, quindi, non è più ineluttabile; l’uomo può sfuggire al proprio naturale destino, può sottrarsi alla nera voragine che spalanca le sue fauci sotto di lui; il Nemico, “che inghiotte tutto e tutti” è costretto a restituire i suoi prigionieri. Anzi, senza attendere che Adamo tenda le sue mani, Gesù lo afferra per il polso, strappandolo e tirandolo a sé.

            Oltre ad Adamo ed Eva, antichi progenitori e rappresentanti di tutti gli uomini, si riconoscono Giovanni Battista (precursore di Gesù anche agli Inferi), il re Davide e Salomone, i quali in diversi testi biblici hanno saputo esprimere la speranza della resurrezione.

           

Cristo con il legno della Croce discende agli Inferi come un vittorioso condottiero
I segni del prodigioso duello tra la Vita e la morte
Gesù afferra per il polso Adamo tirandolo a sè
Giovanni il Battista, i re Davide e Salomone e Mosè
La Resurrezione (Foto - Stefano Piazza)

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