"Il Giudizio Universale" (M. Buonarroti, 1536-1541)
Nella scelta della tipologia delle opere che nel tempo andranno ad arredare ed arricchire alcune case delle vie del paese si è volto lo sguardo alla storia ed al nutrito patrimonio architettonico ancora conservato nella piccola comunità. E dal passato è emerso che a Cercivento di Sopra in un’antica casa carnica, datata 1577, fino al 1882 esisteva una fabbrica di ceramiche che aveva iniziato la sua attività nel 1750. L’argilla veniva raccolta in località Gjai di Mieç (nella Place dai Papavars) oltre il torrente Gladegna. Appena varcata la soglia del portico, sulla sinistra, l’edificio era adibito a laboratorio e fornace; le due vasche di decantazione in cui l’argilla veniva depurata dalle impurità oggi sono occupate dall’orto. La fabbrica dei ‘Citârs’ produceva: vasi per ogni necessità, acquasantiere, cornici, coppi e tegole; il mercato varcava i confini del paese. Alcune opere si possono ancora oggi ammirare nella facciata esterna: il gruppo di statue che rappresentano San Giovanni, lo Spirito Santo con due angeli, il Cristo Crocefisso e la Madonna. Nella facciata che dà sul cortile interno ancora un lacerto con il Cristo Crocefisso e le due Marie.
Da qui la scelta di riproporre con le nuove tecnologie, a pochi passi dai ‘Citârs’, la stupenda opera di Michelangelo il ‘Giudizio Universale’ in un grande mosaico (5,10 x 5,70 m) formato da piastrelle in ceramica. Lo sviluppo del progetto prevede nella stessa piazza, ai piedi del ‘Giudizio Universale’ una singolare rappresentazione dell’inferno e lateralmente, sulla parete di due fabbricati, un opera raffigurante il paradiso e una particolare e significativa immagine formata da tante piccole fotografie della gente che ieri e oggi ha reso viva, nei secoli, questa piccola comunità.