LA VERA BEATITUDINE
‘Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano’ (Lc 11, 28)
‘Fortunâts chei ch’ai scoltin la peraule di Diu e la metin in pratiche’ (Lc 11, 28)
(Dalla Bibbia i brani di riferimento dell’opera realizzata dalla Scuola Mosaicisti del Friuli ed, in breve, il commento/spiegazione di Paolo Orlando autore dei bozzetti. Foto: Ulderica Da Pozzo)
Lc 11, 27-28
Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Lc 11, 27-28
Intant ch’al fevelave cussì, une femine, de fole, e alçà la vôs disint: “Benedet il grim che ti à puartât e il pet che ti à dât di tete!”.
Ma Gjesù al disè: “Plui furtunâts inmò chei ch’a scoltin la peraule di Diu e le metin in pratiche”.
Gesù in piedi davanti ad un leggio con il libro aperto, non è soltanto colui che legge la Parola di Dio, Egli è la Parola fatta carne.
Di conseguenza agli ascoltatori di ogni età sono richiesti non solo un ascolto ed una riflessione intellettuale, ma - ben più importante - un legame di amicizia e di sangue.
La Vergine Maria testimonia per prima la beatitudine di chi diventa fratello, sorella, madre di Gesù, perché accoglie e vive, ogni giorno, la Parola di Dio.
Come afferma S. Giovanni, i figli di Dio non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.