Opere / VIA DI MARIA

8. la crocifissione

8. CROCIFISSIONE

CROCIFISSIONE

‘Ecco tua madre!’ (Gv 19, 27)

‘Vè chi tô mari’ (Zn 19, 27)

 

(Dalla Bibbia i brani di riferimento dell’opera realizzata dalla Scuola Mosaicisti del Friuli ed, in breve, il commento/spiegazione di Paolo Orlando autore dei bozzetti. Foto: Ulderica Da Pozzo)

 

Gv 19, 25-27

                Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».

                E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.

 

 

Zn 19, 25-27

               Dongje de crôs di Gjesù a jerin sô mari, la sûr di sô mari, Marie di Cleofe e Marie la Madalene.

Gjesù duncje, viodude la mari e dongje di jê il dissepul che i voleve ben, i dîs a sô mari: “Femine, ve chi to fi!”. Po i dîs al dissepul: “Ve chi tô mari!”.

               E d’in chê volte il dissepul le cjolè in cjase sô.

 

 

            La morte di Gesù in croce non è semplicemente la morte di un uomo. Gesù è anche il Figlio di Dio, il Signore della Vita, colui che ha voluto affrontare la morte e vincerla. Perciò S. Giovanni Crisostomo può affermare "io lo vedo crocifisso e lo chiamo Re".

            La croce è piantata sul Golgota, che significa “monte del cranio” (da cui anche “calvario"), termine che suggerisce la presenza di un teschio, significativamente  ritenuto quello di Adamo.

Infatti anche il primo uomo, capostipite della vecchia umanità finita nella fossa della morte a causa del peccato, viene redento dal sangue dell'Uomo nuovo. Maria non è soltanto la prima dei salvati, ne diventa anche la madre, si  inchina verso il Cristo per intercedere nei confronti di tutti.

            Giovanni, che in ebraico vuol dire "amato da Dio", è il discepolo che non è fuggito di fronte alla morte e riceve il dono di essere figlio.

 

             "Avendo una volta gustato la morte sotto l'albero proibito, Adamo ha ritrovato la vita sotto l'albero della croce". In Adamo viene identificato l'intero genere umano, che trae lo stesso beneficio perché "come un altro Paradiso la Chiesa possiede adesso (…) un albero di vita: la tua croce vivificante. Gustando il suo frutto tutti hanno parte all’immortalità".

 

              "Sulla croce, Cristo ha dato la morte all'autore della nostra morte. Rese la vita e la bellezza a quelli che ne erano stati privati e, nell'eccesso della sua bontà e della sua misericordia, ha conferito loro il diritto di cittadinanza nel cielo".

 

              "O Cristo, inchiodato sulla croce hai rialzato l'uomo decaduto; Verbo di Dio hai rovesciato tutta la potenza del nemico; perciò io canto la tua passione che mi ha liberato dalle mie passioni

Quando sei salito sulla croce col tuo corpo, o Signore, tu hai chiamato a riconoscerti le nazioni che ti ignoravano, o solo misericordioso, Cristo Dio nostro.

               O Cristo senza peccato, crocifisso, tu togli il peccato dell'universo: la lancia che ha trafitto il tuo costato lascia scorrere fiotti di salvezza e con l'acqua e il sangue tu plasmi di nuovo il genere umano colpito dalla morte.

Quando fosti inchiodato alla croce, o Salvatore, l'intera creazione fu scossa, il sole smise di inviare i suoi raggi, le rocce si sono spaccate e l'inferno fu spogliato non potendo resistere alla tua potenza, o Signore" (testi della Liturgia orientale).

 

[Leggiamo dalle Catechesi di S. Giovanni Crisostomo (3, 13-19; v. Ufficio delle Letture del Venerdì Santo):

               “Se vuoi comprendere ancor più profondamente la forza di questo sangue, considera da dove cominciò a scorrere e da quale sorgente scaturì. Fu versato sulla croce e sgorgò dal costato del Signore. A Gesù morto e ancora appeso alla croce, racconta il vangelo, s’avvicinò un soldato che gli aprì con un colpo di lancia il costato: ne uscì acqua e sangue.

               L’una simbolo del battesimo, l’altro dell’eucarestia. Il soldato aprì il costato: dischiuse il tempio sacro, dove ho scoperto un tesoro e dove ho la gioia di trovare splendide ricchezze… E uscì dal fianco sangue ed acqua. Carissimo, non passare troppo facilmente sopra a questo mistero. Ho ancora un altro significato mistico da spiegarti. Ho detto che quell’acqua e quel sangue sono simbolo del battesimo e dell’eucarestia. Ora la Chiesa è nata da questi due sacramenti, da questo bagno di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo per mezzo del battesimo e dell’eucarestia. E i simboli del battesimo e dell’eucarestia sono usciti dal costato.

              Quindi è dal costato che Cristo ha formato la sua Chiesa, come dal costato di Adamo fu formata Eva. Per questo Paolo usa l’espressione: siamo della sua carne e delle sue ossa, per Adamo, così Cristo ci ha donato l’acqua e il sangue dal suo costato per formare la sua Chiesa. E come il fianco di Adamo fu toccato da Dio durante il sonno, così Cristo ci ha dato il sangue e l’acqua durante il sonno della sua morte.

              Vedete in che modo Cristo unì a sé la sua Sposa, vedete con quale cibo ci nutre. Per il suo sangue nasciamo, con il suo sangue alimentiamo la nostra vita. Come la donna nutre il figlio col proprio latte, così il Cristo nutre costantemente col suo sangue coloro che ha generato”].

 

Crocifissione [Foto - Nicola Silverio]

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